Dal 1882 l’Italia entra nella Triplice Alleanza, a fianco di Germania e Austria-Ungheria, stipulata in chiave antifrancese per tutelare i nostri interessi nel Mediterraneo. Vienna e Berlino, però, dopo l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando e della moglie Sofia, ci snobbano, fanno tutto da sole: gli imperi centrali sono i primi a non rispettare le clausole dell’alleanza. Dall’inizio di agosto del 1914 il conflitto esplode. L’Italia dichiara la propria neutralità e sta a guardare. Ma lentamente il governo Salandra si avvicina alle potenze dell’Intesa (Gran Bretagna, Francia e Russia) che assecondano tutte le nostre richieste pur di averci dalla loro parte. E quando arriva la decisione, l’Italia si spacca: interventisti contro neutralisti. La maggioranza silenziosa è sopraffatta da una minoranza rumorosa. Casa Savoia vuole la guerra e guerra sarà. La chiameranno Grande, perché interesserà tutto il mondo. L’autore racconta l’anno fatale attraverso le vicende politiche interne ed estere, le battaglie tra interventisti e neutralisti, il lavoro delle diplomazie, i dubbi e i tentennamenti di Casa Savoia e infine la decisione di entrare nel conflitto.