NEL FLUSSO DELL’OPERA | slittamenti percettivi e cognitivi

INAUGURAZIONE
26 MARZO 2016

NEL FLUSSO DELL'OPERA

Slittamenti percettivi e cognitivi

A cura di Viana Conti

ANDORA – Prosegue l’offerta culturale del Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo Tagliaferro il 26 marzo 2016 alle ore 18.30 con l’inaugurazione della mostra a cura di Viana Conti promossa dall’Associazione Culturale C|EContemporary Milano. 

“Nel Flusso Dell’Opera – Slittamenti percettivi e cognitivi” con protagonisti quattro artisti Gianni Caruso Il Mito | Pierluigi Fresia Azzeramento di Assoluti | Alexander Hahn Clandestine Observations | Davide Coltro Divenire Immutabile, le cui opere sottendono ad un comune denominatore: il Quadro, ora pittorico, ora elettronico, ora fotografico, ora video. Ma è sempre lui il protagonista, connesso alla questione della rappresentazione di un soggetto, di un oggetto, di un concetto.

SIAMO APERTI dal giovedì alla domenica 15.00 - 19.00 (invernale) / 19.00 - 23.00 (estivo)

ARTISTI IN MOSTRA

Gianni Caruso

Gianni Caruso (Torino-Imperia), presenta con Kalòs Eidos la bellezza di un tappeto di licheni, in dialogo con il mito di Orfeo ed Euridice, e del nudo femminile nella sequenza di miniature pittoriche tratte da capolavori dell’arte proto-manierista, rinascimentale, rococò, e della Scuola di Fontainebleau. L’emblematico titolo Labirinti evoca, per l’osservatore, il dedalo e il flusso delle percezioni materiali e immateriali, sensoriali e visionarie, della mente dell’uomo. L’opera di Gianni Caruso riscrive, in una mappa, intessuta di emozioni e di Pathos, le connessioni profonde e inenarrabili tra la Natura e il Mito.

Pierluigi Fresia

Pierluigi Fresia (Torino) scattando immagini in cui tende a realizzare uno sfondamento dello spazio, per iscrivervi, in sovraimpressione, parole in cui si realizza un cortocircuito del senso, lavora a un non-romanzo, a un non-diario, a un quadro di non-eventi. In un clima di silenzi, desaturazioni cromatiche, in cui l’autore declina le gamme dei grigi, tra i bianchi luminescenti della neve, i vapori cristallini della nebbia e le oscurità plumbee del bosco, viene costantemente cancellato ogni effetto stentoreo, retorico, lapidario, apodittico, tramite un processo di Azzeramento di Assoluti.

Alexander Hahn

Chiave della ricerca di Alexander Hahn (New York) è – come scrive l’artista stesso - la percezione sensoriale, particolarmente riferita al visivo e all’acustico. La mia visione del mondo – continua - si configura come un mosaico punteggiato di luci. Il corpo lo recepisce attraverso il “portale” oculare. Una volta superata questa soglia, in direzione della memoria, la luce del giorno diventa invisibile, ricomparendo trasformata nella luce del profondo e del sogno. L’artista svizzero, attivo a New York, presenta il video sonoro, del 2012, appartenente al ciclo Osservazioni Clandestine, intitolato Cao Chang Di Road, il 24 novembre 2009 Stavo lì in attesa. Si tratta di un video realizzato con una telecamera portatile e girato, prevalentemente fuori fuoco, in una strada del quartiere artistico di Pechino. La modalità di ripresa è in panoramica orizzontale. La sfocatura e la sgranatura dissolvono il dettaglio, rinviando percettivamente allo svanire del ricordo. La scena riprende due donne in attesa di entrare in una località segreta, in cui è confinato l’artista, designer e attivista cinese Ai Weiwei. L’atmosfera dei video è permeata di tensione come nei filmati realizzati, sotto copertura, così frequenti oggigiorno. L’evento rappresenta la prima proiezione pubblica in Italia. Di Alexander Hahn viene esposto in mostra anche il ciclo Luminous Point, costituito da stampe generate dal computer e realizzate con un programma 3D. Lo scenario delineato da questa mostra è un panorama d’arte contemporanea, che esprime quindi il tempo attuale, a livello di scelte di linguaggio, tecnica, comunicazione, diffusione, interpretazione.

Davide Coltro

Davide Coltro (Milano), ideatore del Quadro Elettronico System, terra-di-mezzo in cui le condizioni del divenire e dell’essere convivono, inaugura uno statuto inedito dell’opera d’arte, attuando una ricerca, in cui metodo, grafi, algoritmi e Serendipity collaborano. In mostra espone una “coltura” di luminescenti Arborescenze, in cui l’albero comune si ibrida con il Bonsai, affiorando dal buio profondo di una finestra elettronica, e le installazioni di Nature morte continue, che ricostruiscono, virtualmente, una biblioteca liquida di volumi anonimi, tanto magnetica quanto inquietante. Significative, in questo contesto, sono le “copertine di libri” in cui si riconoscono tre protagonisti dell’avventura informatica come Bill Gates, Steve Jobs, Nicholas Negroponte.