ANDORA – Domenica 23 aprile alle ore 18.30 il Contemporary Culture Center di Palazzo Tagliaferro ha inaugurato un luminescente mosaico di mostre internazionali articolato in sezioni.
La prima “Materia, Luce, Forma nel pensiero della differenza” con gli artisti F. Marangoni, A. Mondino, C. Pasini, la seconda “Romantico Postatomico” con le artiste Tedman&Strand nel Vis – à – Vis con la “Natura Postmoderna” di Giuseppe Scaiola.
La rassegna curata da Viana Conti e Christine Enrile assume una valenza storica con le opere degli anni Settanta degli artisti Federica Marangoni, veneziana attiva a New York, Milano e Londra, pietra miliare della storia del video, del vetro e del neon, e Aldo Mondino carismatico artista torinese attivo a Parigi, Milano, New York, Chicago (del 2000 il suo primo viaggio in India), dotato di una precocità inventiva, di una potenzialità concettuale e materica eccezionali. Sfidando dall’Europa Andy Warhol, Aldo Mondino sembra essersi rapportato direttamente a un’iconografia pop deprivata, però tramite il suo caldo, soggettivo intervento manuale, della serialità fredda e anonima dei mezzi di produzione di massa.
Di segno contemporaneo le opere degli artisti Carlo Pasini, presente fra l’altro in più edizioni della Biennale Cina – Italia, in Art Basel a Miami (2010) e in India Art Summit in New Delhi (2011), del Duo Tedman&Strand (inglese la prima artista e californiana la seconda, provenienti da esperienze diverse; Kate Tedman nata in Inghilterra nel 1979 è attiva nel campo della pittura, della scultura e del restauro di edifici, Samantha Strand, nata nel 1986 negli U.S.A. è attiva nel campo dell’interior & graphic design, delle pratiche sociali). Opere del Duo Tedman&Strand sono presenti nelle collezioni del de Young Memorial Museum, yerba Buena Center for the Arts, Galleria Wendi Norris, a San Francisco, The Aldrich Contemporary Art Museum, Dubai International Finance Center, Emirati Arabi Uniti.
Giuseppe Scaiola nato in Liguria, è attivo particolarmente a Torino in anni in cui si afferma il movimento dell’Arte Povera, esordisce espositivamente con la partecipazione alla Quadriennale romana del 1975, cui fa seguito una personale al Palazzo dei Diamanti di Ferrara a cura di Franco Farina, nel 1976 e, l’anno successivo, alla Galleria Civica di Modena; si interessano al suo lavoro critici come Sanesi, Vincitorio, Caroli, Barilli, Meneguzzo e, tramite l’artista Agenore Fabbri, il collezionista tedesco Volker W. Feierabend, dalla cui frequentazione scaturisce l’attenzione, verso la sua opera, del mondo collezionistico e museale tedesco, concretizzandosi in un intenso programma espositivo.