IN BETWEENNESS #2 | cultura coreana in movimento 2023

CULTURA COREANA IN MOVIMENTO 2023

INAUGURAZIONE
GIOVEDÌ 20 LUGLIO ORE 18.30

Yu Jingyoung • Peter Kim • Chan-Hyo Bae

IN BETWEENNESS #2

A cura di Christine Enrile

Il Consolato Generale della Repubblica di COREA a Milano e il Comune di Andora
nell’ambito della manifestazione Cultura Coreana in Movimento 2023

promuovono a
Palazzo Tagliaferro, Comune di Andora

IN-BETWEENNESS #2

Culture della Differenza

2ª step del progetto di dialogo COREA-ITALIA

a cura di Christine Enrile

artisti in mostra

Chan Hyo Bae, Yu Jinyoung, Peter Kim,

mostra visitabile dal 21 luglio  al 17 settembre 2023

opening 20 luglio 2023 ore 18.30

Previsti gli interventi di

Mauro Demichelis Sindaco del Comune di Andora
Kang Hyung Shik Console Generale della Repubblica di Corea a Milano
Christine Enrile Presidente di c|e contemporary

a seguire degustazione di specialità coreane

 

Andora -Il  20 luglio Andora si aprirà alla cultura coreana proponendo un programma che tra Arte Contemporanea,  food e cinema sedurrà i visitatori avvicinandoli a uno dei paesi asiatici più apprezzati e di tendenza.

Si comincerà alle ore 18.30 nelle sale del Contemporary Culture Center di Palazzo Tagliaferro con la mostra In-Betweenness #2 Culture della Differenza che già nel titolo annuncia, la tematica di fondo della rassegna, che intende registrare e comunicare allo spettatore doggi le proiezioni di un immaginario dartista. Si tratta, nella fattispecie, di artisti sud-coreani, di formazione euroasiatica, dalla molteplice provenienza e appartenenza di campo, linguaggio, confessione, cultura. Tutti fattori che rendono percepibili le differenze e le somiglianze profonde che connotano opere di segno sia analogico-mimetico che virtuale-digitale. Come nel mondo fisico, cosi in quello etico-estetico-comportamentale, le dimensioni del tempo e dello spazio, e la ricerca dellidentità in una società a tecnologia avanzata, sono mutate sia nei mezzi di trasporto aereo, marittimo, ferroviario, che in ulteriori condizioni di esistenza a livello socio-politico-ambientale.

Il percorso espositivo n-Betweenness #2 Culture della Differenza presenterà fotografie, sculture opere pittoriche e disegni di tre artisti coreani di fama internazionale che vivono e lavorano in Europa, Corea del Sud e Stati Uniti e che mettono in opera, attraverso la loro ricerca estetica, linguistica e tecnica, uno spaccato dellarte contemporanea di una delle nazioni più dinamiche del mondo asiatico.

Inoltre nei Giardini di Palazzo Tagliaferro il pubblico potrà degustare alcune specialità tipiche coreane e dalle 21.30 nella suggestiva Piazza degli Aviatori/sotto lArchetto sarà proiettato il film  Nido di Vipere | Il thriller pulp di Kim Yong-hoon, doppiato in italiano.

Da oltre 7 anni lAssessorato alla Cultura del Comune di Andora aderisce, attraverso lattività del polo culturale di Palazzo Tagliaferro, alla manifestazione Cultura Coreana in Movimento” secondo una solida e proficua condivisione dintenti con il Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano, allinsegna di una stima reciproca sempre più forte. Dimostrazione tangibile di ciò sono state le frequenti visite ad Andora delle autorità e delle cariche consolari asiatiche che nel tempo si sono succedute.

Anche questanno è previsto un momento istituzionale fra il Sindaco del Comune di Andora, Mauro Demichelis, ed il Console Generale della Repubblica di Corea a Milano, sig. Kang Hyung-Shik. Lincontro si svolgerà a porte chiuse nelle sale del Contemporary Culture Center prima dellapertura al pubblico della mostra.

Levento, inoltre è da considerarsi seconda tappa di un percorso che ha portato Palazzo Tagliaferro a esporre, in concomitanza della 59ª edizione dell’Esposizione Internazionale dArte di Venezia, nelle Sale Monumentali della Biblioteca Marciana in Piazza San Marco, luogo simbolo di Venezia, una mostra dal grande valore iconico parte del progetto di dialogo darte Corea-Italia

VISITABILE FINO AL 17 SETTEMBRE

SIAMO APERTI dal giovedì alla domenica 15.00 - 19.00 (invernale) / 19.00 - 23.00 (estivo)

ARTISTI IN MOSTRA

Yu Jingyoung

Nata nel 1977 a Seoul, città dove risiede e lavora – è un’artista internazionale che ha così personalmente stilizzato le sue modellazioni in plastica trasparente del corpo, soprattutto femminile, da renderlo simile a un contenitore senza appigli, a una bottiglia vuota, che affida al volto, divenuto maschera di un teatro senza parole, ma permeato di malinconia, e al dettaglio - la lacrima, un fiore, il motivo decorativo delle calze, le zampette e la coda di un cagnolino - divenuto punto di attenzione, il messaggio di contatti fisici perduti perché rivolti, quasi esclusivamente, in una società consumistica di massa, all’universo artificiale digitale. Sintomatici sono i titoli di sue mostre come Me & Them/Io e Loro e Me & Myself/Io e Me stessa, eloquenti e diretti riferimenti a un universo di valori come il dialogo, l’empatia verso l’altro, l’interazione individuale e collettiva, che si sono dissolti nel linguaggio stereotipato dei social nell’oceano immateriale della rete connettiva. Nella sua opera si formalizzano paradigmaticamente i topoi del Doppio, della Luce, del Vuoto, enunciati nel sottotitolo di questa 1ª edizione del dialogo Corea-Italia ideata e promossa dal Consolato Generale della Repubblica di COREA a Milano in stretta collaborazione con il Contemporary Culture Center di Palazzo Tagliaferro di Andora.


Peter Kim

Nato nel 1967 a Gwangju, in Corea del Sud, risiede e lavora a New York – artista internazionale formatosi in Asia e in Europa, realizza, concentrandosi in una condizione meditativa e rammemorante, una tessitura di segni puntiformi, di linee sinuose avvolte su se stesse, di gesti ripetuti come in trance a formalizzare una grande coppa senz’argini, in sospensione aerea o fluttuante sull’acqua. Questi suoi lievi contenitori filamentosi, dalla forma archetipica e arcaica del vaso, sono presenze di soglia, pronte ad assumere una forma come a dissolversi. Si ripetono, nel percorso dell’artista coreano, come un mantra visuale, corrispondente a una recita vocale o a un magico canto liturgico rituale. Peter Kim realizza queste forme fluttuanti e oniriche sia nella sua calligrafia di segni che nella pittura ad acquarello o ad olio. La sua formazione primaria orientale e quella, culturalmente acquisita, occidentale si risolvono, nella sua produzione estetica, in profonda sintonia e risonanza.

Chan-Hyo Bae

Genere, cultura, isolamento, pregiudizio e stereotipi sono esplorati nel lavoro del fotografo coreano Chan-Hyo Bae (nato nel 1975, Busan, Corea del Sud). Da quando si è diplomato alla Slade School of Fine Art nel 2007, Chan-Hyo Bae ha espresso nel suo lavoro i sentimenti di straniamento culturale ed emotivo che ha provato quando è venuto per la prima volta a studiare in Inghilterra. Diverse serie dal titolo Existing in Costume (2007-16) lo hanno visto posare in una varietà di costumi western storici femminili, integrandosi in una storia e in una società da cui si sentiva escluso. Ricercato nei dettagli meticolosi, ha creato scene elaborate di se stesso come una nobildonna dai periodi elisabettiano a quello della reggenza. Vive e lavora a Londra: come immigrato quindi, nella serie “Existing in Costume”, si traveste con costumi d'epoca e fotografa sè stesso come membro (femminile) di una aristocrazia del XIII/XIX secolo inglese di fantasia o re-interpreta le favole più famose occidentali.
I suoi autoritratti imitano le monarche inglesi e sono un lavoro sull’identità, il potere, la razza e la distinzione di classe. Chan Hyo Bae vuole scardinare i pregiudizi della cultura occidentale verso le altre culture: fin da bambini siamo abituati, attraverso le fiabe a individuare ruoli predefiniti, tra “vincitori” e vinti, buoni e cattivi, vinti e dominatori.
Chan Hyo Bae, attraverso il suo essere asiatico, crea un cortocircuito nel riconoscimento dei protagonisti a partire dalle fiabe più note (Cinderella o La bella la e la bestia). “Il tentativo di diventare “British” è per me come un bambino che cerca di vestirsi come un adulto” dice. Chan-Hyo Bae cerca di diventare “British” proprio come un bambino finge di essere sua madre, di vestire i suoi abiti, usando i suoi cosmetici. Anche se i vestiti della madre non sono adatti per un bambino, lui cerca di esprimere la sua esistenza come un'altra persona.
Una forte affermazione di identità, per chi da immigrato cerca una prova del proprio esistere nel mondo con il tentativo di essere accettato da una cultura che non gli appartiene. Un lavoro estetico e divertente che nasconde profondità e tematiche forti, sussurrate e nascoste dietro il trucco dei perfetti set che Chan Hyo ricrea per i suoi scatti.