project room con
CHIARA COCCORESE – STANZE DELLA MENTE E SORTILEGI
Il Contemporary Culture ha aperto il programma di eventi delle festività natalizie 2017 l’8 dicembre con l’inaugurazione della mostra “I volti invisibili del paradosso – Francesco Zefferino” e la project room “Stanze della mente e sortilegi – Chiara Coccorese”.
Francesco Zefferino, vincitore di premi di rilievo con opere presenti in alcune delle collezioni più importanti quali Foundation VAF Stiftung, Am Main MAGMMA Museum, Villacidro, coniuga le antiche tecniche pittoriche di origine rinascimentale con contenuti e tematiche post-moderne che fanno di lui un artista assolutamente originale ed innovativo.
La mostra, curata da Viana Conti e Christine Enrile, prevede un percorso espositivo con oltre 30 opere fra tele ed installazioni che, nelle sale del piano nobile di Palazzo Tagliaferro, guideranno i visitatori ad una riflessione sul nostro tempo attraverso la visione delle serie più rappresentative del lavoro dell’artista pugliese.
Presenti in mostra le opere che hanno visto l’artista utilizzare i farmaci come materia pittorica per riprodurre scene irreali ma verosimili che evidenziano l’alienazione crescente della società contemporanea, infatti, gli psicofarmaci sono al primo posto nei consumi dei Paesi avanzati, opere che riichiamano l’interesse di Zefferino per il mondo farmaceutico, in quanto dimensione crescente di un modo di vivere sempre più preda delle ansie contemporanee. “Ansia da prestazione, ansia di restare poveri, ansia di vivere, di morire… Ansia di dipingere”, scrive Francesco Zefferino.
L’esposizione continua con la serie “Invisible” altra dimensione del mondo di Francesco Zefferino che attraverso l’utilizzo di materiali e oggetti recuperati ( anche dai cassonetti) de-costruisce e ricostruisce l’universo effimero e fragile degli oggetti quotidiani, qui il tema del vuoto e dell’invisibile come assenza, metafora della precarietà e dell’incertezza della condizione umana.
Installazioni, dipendi e disegni a pastello e carboncino raffigurano paesaggi o situazioni dove il concetto di invisibilità viene espresso attraverso un’anomalia o da un elemento inconsueto che corrompe l’immagine per effetto di un passaggio di cui rimane solo una traccia visiva.
E ancora “Unfinished”, serie che muove da una sorta di mappatura di quelli che sono i processi interni all’attività artistica di Francesco Zefferino, presenta opere pittore alcune delle quali con uno spiccato carattere di installazione.
La Project Room dedicata a Chiara Coccorese la cui formazione d’artista, sull’area della pittura, del restauro e della scenografia, ha come esito un’opera in cui l’esperienza pittorica, connessa alla percezione fisica dei materiali un tempo utilizzati (cera d’api, carta, tela, plastilina, colori ad olio) si trascrive nel linguaggio della fotografia digitale senza perdere effetti sensoriali di spessore sinestetico. Chiara Coccorese crea il mondo che intende fotografare ricostruendo, come l’artista statunitense James Casebere (Lansing, Michigan 1953), inventore della fotografia allestita (realizza, dal 1992, modellini, tra gli altri, di luoghi e spazi dell’internamento e dell’isolamento, come prigioni, corridoi e sottopassaggi stradali) set virtuali nella bi-dimensione fotografica digitale o plastici nella realizzazione tridimensionale, ricorrendo, sovente, ad arredi in miniatura e a figure modellate nella plastilina.