STREET SPIRIT, ISRAEL | rassegna di street photography

INAUGURAZIONE
9 AGOSTO 2021

STREET SPIRIT, ISRAEL

Rassegna di Street Photography

A cura di Christine Enrile con Batscheba Hardy

Al Contemporary Culture Center di Palazzo Tagliaferro è in corso la rassegna espositiva “Street Spirit, Israel”, che vi darà la possibilità di visionare il racconto per immagini realizzato da 18 fotografi provenienti da Israele, paese ricco di storia e tradizioni.

36 scatti e alcuni video-documentari spaziano tra Gerusalemme, Tel Aviv ed altre città, raccontando di atmosfere uniche tra modernità e tradizione, offrendo uno scorcio sulla vita quotidiana israeliana.

IN MOSTRA FINO AL 10 OTTOBRE 2021

Anat Shushan

Ho 48 anni, sono nata ad Haifa dove vivo tuttora.  Pe me Israele è il luogo perfetto per dedicarsi alla street photography in quanto ci sono infinite location per la fotografia di strada, questo luogo si combina perfettamente con la natura umana.

Gerusalemme e Tel Aviv offrono moltissimi spunti a noi fotografi di strada: infinite possibilità, luoghi e atmosfere. Scattare a Tel Aviv è più comune. Gerusalemme offre qualcosa di speciale. La città è pregna di spiritualità ed è popolata da persone molto diverse fra loro. Fotografare a Gerusalemme è qualcosa che apprezzo moltissimo. Siamo costantemente esposti a cerimonie e tradizioni religiose molto interessanti. La fotografia ci fa aprire gli occhi e fa si che approfondiamo le nostre conoscenze.

Siamo sempre alla ricerca di cose interessanti ed eccitanti da fotografare e in Israele le troviamo. Sono molto grata per questo. Ho l’onore di conoscere tre religioni a un livello più profondo grazie alla fotografia. Israele è la mia casa e qui mi sento a mio agio, conosco bene i luoghi ma grazie alla fotografia arrivo in posti che altrimenti non avrei mai sperimentato. 

Haifa

Quando il Covid ha fatto irruzione nelle nostre vite, superata la prima scossa, le persone hanno cominciato lentamente a rendersi conto che tutti ci saremmo dovuti adattare a una realtà nuova, diversa. Sono state apportate molte modifiche al fine di continuare, per quanto possibile, a mantenere una normale routine. Qualunque cosa significhi normale. Alla prima occasione che ho avuto, sono andato in spiaggia per respirare un po’ d’aria fresca e stare vicino all’oceano. Quando sono arrivato lì ho visto un grande gruppo di giovani. All’inizio, da lontano, non riuscivo a capire cosa stessero facendo. Quando mi sono avvicinato ho iniziato a parlare con loro e poi l’ho capito. Le palestre erano tutte chiuse e avevano bisogno di un posto dove esercitarsi. Si stavano tutti preparando per il servizio militare in arrivo, quindi dovevano essere al top della forma fisica, e cosa c’è di meglio che farlo all’aria aperta. Certo, avere le ragazze in spiaggia che li guardavano aiutava ad aumentare la motivazione.

Tel Aviv

La via Lewinski nella zona sud di Tel Aviv è sempre sorprendente. Ha il suo spirito, anima, atmosfera. Il mercato di Lewinski è uno dei mercati più conosciuti e amati e ha i più bei negozi di erbe aromatiche, ristoranti e caffè unici e alcune attività commerciali che sembrano come se il tempo si fosse fermato al loro interno. Uno di questi è una pasticceria che ha lo stesso aspetto e le stesse funzioni di 50 anni fa. Accanto a uno dei caffè, è parcheggiata una vecchia “Susita”, l’unica auto mai prodotta in Israele (tra gli anni 1966-1978). Questa macchina è un pezzo di storia, non ne sono rimaste molte. Qualche tempo fa, un sabato, stavo camminando per strada per raggiungere il mio bar preferito e questa ragazza su uno skateboard è venuta fuori dal nulla. Ricordo di aver guardato la scena e di aver pensato “Sono abbastanza sicuro che la ragazza possa andare più veloce su quello skateboard di quanto non facessero mai queste macchine.”

Aviram Bar-Akiva

Ho 46 anni sono nato e vivo tuttora a Tel Aviv.

Credo che la differenza fra Gerusalemme e la mia città sia lampante. Gerusalemme è la città santa per le tre più grandi religioni del mondo, qui si può assistere a molti riti e cerimonie religiose. La religione è ben rappresentata in tutte le strade di Gerusalemme e con essa le contraddizioni e le tensioni che la religione può avere. Tel Aviv d’altra parte è laica e nota per la sua vita di strada selvaggia non solo durante il giorno ma anche di notte.

La mia fotografia non viene influenzata dal luogo in quanto riguarda le persone e i sensi e per questo non mi sento confinato in un luogo specifico. Provo a cercare storie secondarie e un’angolazione più personale dell’evento, piuttosto che dare un resoconto diretto di quell’evento.

Fotografare in Israele è unico, questo è certo. 

Tel Aviv

La spiaggia di Gordon è nota a Tel-Aviv per le sue attività sportive. La spiaggia si trova nella parte nord della costa della città sotto gli hotel e Piazza Atarim, poco prima di raggiungere il porto turistico di Tel-Aviv. La spiaggia ha subito diversi cambiamenti negli ultimi anni e il comune ne ha riconosciuto l’importanza in quanto polo vivace e attivo frequentato dalla parte giovane della popolazione. Sono state così costruite più strutture per il loro uso gratuito, supportando così gli sport da spiaggia e le attività in mare aperto.

Mi piace andare alla spiaggia di Gordon per prendermi una pausa dalla vita di città. Lì, proprio sotto la fatiscente piazza Atarim, un mondo di gioia e felicità mi circonda,  trovo che le scene sulla spiaggia ritraggono una realtà parallela.

Tel Aviv

Il mercato Carmel è il mercato principale di Tel-Aviv. È uno dei luoghi più frequentati della città.  Il cartello dietro la madre che ha in braccio il bambino recita “fatto dal cielo” riferendosi ai frutti nella bancarella del mercato.

Bruno Lavi

Ho 55 anni sono nato in Romania ma attualmente vivo a Tel Aviv.

Israele, pur essendo un Paese di dimensioni ridotte, ha un carattere umano e geografico, caratterizzato da una decisa diversità culturale, religiosa e politica che ovviamente deriva dalla sua ricca e profonda storia. Tutto questo per me diventa una piattaforma eccezionale per la fotografia di strada.

Israele è il paese in cui si trovano le tre religioni abramitiche (Ebraismo, Cristianesimo, Islam) che fioriscono e vibrano. Questo contesto offre un numero infinito di opportunità e la macchina fotografica può essere uno strumento perfetto per apprezzare la complessità di Israele.

Ovviamente Gerusalemme offre infiniti spunti per i fotografi di strada grazie alla profondità storica e culturale.

Gerusalemme

Il paziente religioso nel reparto COVID-19 prega per il recupero. La foto è stata scattata nell’ambito del progetto fotografico COVID-19 nell’ Hadassah Hospital Centers, Gerusalemme.

Gerusalemme

Il trambusto prima dello Shabat. È mezzogiorno di venerdì, i residenti ultrareligiosi di Mea Shaarim, quartiere di Gerusalemme, hanno fretta di finire i preparativi per lo Shabbat

Corinne Spector

Ho 59 anni sono cresciuta a Bit Yam attualmente vivo a Shoham.

Penso che la fotografia di strada sia particolarmente diffuso in Israele perché la vita scorre a un ritmo molto veloce, ci sono molte attività quotidiane come riunioni, matrimoni, feste e riti religiosi che si svolgono all’esterno, e inoltre il cambiamento frenetico di questo paese porta a un perenne mutamento ed evoluzione combinato sempre a pezzi del vecchio mondo – un asino con un carro, architetture antiche, moschee, chiese e sinagoghe.

Ogni città ha qualcosa di unico. Gerusalemme ovviamente è veramente particolare perché ci vivono diverse popolazioni e religioni. Le tre principali religioni, sono divise a loro volta in diversi gruppi- per esempio, gli ebrei etiopi o gli ebrei russi, i marocchini, o le diverse usanze di fasce di età in ciascuna religione. Ci sono così tanti modi diversi in cui qualcosa come un matrimonio o una stessa festività religiosa può essere celebrata e questo trasmette sempre nuovi stimoli e incuriosisce moltissimo i fotografi.

Israele è piena di città, kibbutz e altre varietà di città e villaggi, e deserti, foreste, specchi d’acqua; questa varietà permette di avere sempre nuovi spunti fotografici. 

Rahat

Pensiamo ancora ai beduini come nomadi che vivono nelle tende in mezzo al deserto. Ma per loro è stata fondata una città nella parte meridionale di Israele, vicino a Beer Sheva. E qui vivono, insieme ai loro cammelli e alle loro pecore. Le loro tende e gli animali fanno parte dei loro cortili e delle loro case in questa città. Sono in un posto, eppure si rifiutano di rinunciare al loro stile di vita. Questa foto è stata scattata lo scorso inverno, ai margini della città, dove stava giocando un ragazzo.

Gerusalemme

Non molto tempo fa, ho avuto l’opportunità di fotografare Gerusalemme in un progetto speciale durato 24 ore consecutive. Mentre camminavo per il quartiere cristiano della Città Vecchia, questa scena si è svolta davanti ai miei occhi. Un uomo porta una croce sulla schiena mentre cammina lungo la Via de la Rosa.

Dafna Yosha

Ho 49 anni, sono cresciuta a Rehovot e attualmente vivo a Gedera.

TLV è molto più viva, colorata e libera, Gerusalemme nelle zone in cui mi reco di solito per la fotografia è caratterizzata da una comunità ortodossa molto chiusa e rigorosa. Gerusalemme è una città straordinaria sotto tutti i punti di vista: cultura, storia, persone e altro ancora. Adoro vedere tutti i tipi di cerimonie e cerco di andare a Gerusalemme ogni volta che posso. Ogni volta che vi giungo, soprattutto se ho già sperimentato prima l’evento e so come si svolge, cerco di trovare qualcosa di diverso:diversi angoli, storie ed emozioni da catturare.

Vago senza fotografare finché qualcosa non mi colpisce. 

Israele è piena di città, kibbutz e altre varietà di città e villaggi, e deserti, foreste, specchi d’acqua; questa varietà permette di avere sempre nuovi spunti fotografici. 

Gerusalemme

Il pubblico della festività religiosa ebraica Lag Ba’omer (in ebraico: ל”ג בעומר, anche Lag B’Omer, lett. 33 nell’Omer).

La festa ha origine al tempo di Rabbi Akiva. Il Talmud (Yebamoth 62:2) racconta che 24.000 allievi di Rabbi Akiva morirono per una misteriosa malattia mandata da Dio. Il Talmud in seguito giustificò l’evento perché costoro non “dimostravano rispetto l’uno per l’altro”. Lag Ba’omer celebra il giorno in cui questa malattia cessò. Altri indicano come causa della morte di così tanti studenti la rivolta di Bar Kokhba (nella quale Rabbi Akiva ebbe un ruolo di primo piano). Da questo punto di vista, assume un senso la stessa accensione dei falò, tradizionale di questa festa, in quanto i falò erano utilizzati come segnali durante le guerre.

In questo stesso giorno ricorre l’anniversario della morte del famoso Rabbino Shimon bar Yohai, il cabalista, conosciuto quale autore dello Zohar.

Gerusalemme

La cerimonia del Fuoco Sacro simboleggia la resurrezione di Gesù, è uno degli spettacoli più colorati della Pasqua ortodossa, solitamente frequentata da molti pellegrini.

La cerimonia del Santo Fuoco attira in genere decine di migliaia di fedeli a un’imponente edicola grigia nel Santo Sepolcro che si crede contenga la tomba dove giaceva Gesù 2000 anni fa. I fedeli credono che i raggi di sole che penetrano attraverso un lucernario nella cupola della chiesa accendano una fiamma nel profondo della cripta, un atto misterioso considerato un miracolo del Sabato Santo ogni anno prima della domenica di Pasqua ortodossa. Il Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme esce quindi dalla cripta dove i cristiani credono sia stato sepolto Gesù, accende una candela con il Fuoco Santo e la disperde ai fedeli.

Dana Caspi

Ho 42 anni sono cresciuta nella piccola città di Ra’anana a 30 minuti da Tel Aviv.

Israele è un paese piccolo ma complesso e diversificato. Le persone arrivano da varie parti del mondo per questo Israele è multiculturale. Inoltre ha diversi luoghi sacri legati alle tre maggiori religioni: ebraismo, cristianesimo e islam. Il pluralismo di Israele è la ragione per la quale la street photography è così fiorente.

Tel Aviv e Gerusalemme sono due città perfette per la Street Photography nonostante siano molto diverse fra loro. Tel Aviv è una città moderna che non dorme mai, è viva e vibrante. Gerusalemme è diversa in quanto è la città santa che racchiude molti misteri intriganti. Sono sempre stata attratta dal sapere di più sull’altro, sul diverso quindi sono particolarmente attratta da Gerusalemme e dalle cerimonie religiose che si svolgono in questo luogo. Essendo cresciuta come ebrea laica le cerimonie sono sempre qualcosa di sconosciuto e intrigante.

Credo che l’unico modo per raccontare la storia del nostro mondo sia attraverso la sua gente per questo mi rivolgo sempre alle persone con dignità e umanità.
Non voglio sembrare una cacciatrice in cerca di una preda, cerco di connettermi e conoscere i miei soggetti. 

Gerusalemme

Un ebreo ortodosso in preghiera con indosso uno scialle di preghiera e Tefillin, un manufatto religioso indossato durante le preghiere del mattino nei giorni feriali.

Gerusalemme

Bambini che giocano, una scena di strada a Gerusalemme.

Dov Oron

Ho 58 anni, sono cresciuto a Tel Aviv e al momento vivo in una piccola città Karnei Shomron.

Israele è un paese piccolo, così piccolo che non c’è abbastanza spazio sulla mappa del mondo per scrivere il suo nome per intero eppure è un luogo pieno di contraddizioni e opposti, la sua popolazione proviene da ogni parte del mondo. Siamo una società molto aperta e diretta, calorosa, per questo le interazioni sono autentiche. È questo che rende questo paese unico, interessante, vibrante e pieno di vita.

Tel Aviv e Gerusalemme sono i posti più comuni dove andare a scattare, ma ce ne sono molti altri stimolanti. Luoghi in cui vivono specifiche società culturali e religiose, come i quartieri ultra ortodossi di Bnei Brak, città e villaggi drusi, beduini e arabi. Le città urbane più grandi sono di natura più cosmopolita, con l’eccezione, forse, dell’unica Gerusalemme. Le città e i villaggi più piccoli sono più unici e ogni luogo ha il suo posto nella mia produzione.

Non ho scattato molte foto durante le cerimonie religiose. Secondo me una buona ripresa di questi eventi è quella che non solo descrive gli eventi ma trasmette la spiritualità e la santità dell’occasione. Inoltre molte cerimonie si svolgono il sabato e durante le festività ebraiche, e in questi giorni io non scatto fotografie. Cerco sempre di entrare in contatto con le persone del posto provando ad imparare il loro linguaggio prima di iniziare a scattare. Non voglio solo VEDERE ma capire il luogo e le persone. Per me è importante capire i miei connazionali, incluse tutte le religioni e nazionalità, in maniera più profonda in modo da relazionarmi con ciò che vedo in maniera più concreta. Quando scatto in Israele, in particolare in posti pieni di storia come Gerusalemme, sento un forte legame. 

Credo che l’unico modo per raccontare la storia del nostro mondo sia attraverso la sua gente per questo mi rivolgo sempre alle persone con dignità e umanità.

Gerusalemme

La fervente vita nella città vecchia di Gerusalemme. La Città Vecchia comprende alcuni tra i siti più sacri alle tre religioni monoteiste: il Monte del Tempio e il Muro Occidentale per gli ebrei; la Basilica del Santo Sepolcro per i cristiani; la Cupola della Roccia e la Moschea Al-Aqsa per il musulmani. È patrimonio dell’UNESCO dal 1981.

Tel Aviv

Musicista di strada a Tel Aviv.

Grazie alla sua politica intraprendente ed innovativa, Tel Aviv è stata eletta città modello, simbolo di modernità e progresso. C’è un proverbio in ebraico che dice: “A Gerusalemme si prega, a Haifa si lavora e a Tel Aviv ci si diverte”.

Lil Steinberg

Ho 65 anni e sono nata in Belgio dove ho vissuto fino al 2011 quando ho intrapreso un cambiamento drastico e mi sono trasferita in Israele. Ora vivo a Tel Aviv la città bianca o la città che non dorme mai.

La street photography richiede un paio di scarpe comode, una mente curiosa e aperta, un approccio paziente e gentile, uno sguardo attento e ovviamente una buona macchina fotografica ed obiettivo. Israele è un posto incantevole per la fotografia di strada grazie alle culture e religioni diverse che la caratterizzano, per i suoi colori e cibo. È un miscuglio e la costante attività della popolazione lo rende un luogo speciale e affascinante nonostante sia un paese molto piccolo.

È difficile comparare la street photography a Tel Aviv e Gerusalemme. Tel Aviv è una città cosmopolita con un’incredibile varietà di persone (e cani) frenetica e piena di meravigliose spiagge. Gerusalemme è costruita in maniera completamente differente, è più tranquilla, è una città di tradizioni, religione e storia ma anche di cultura e patrimonio moderni. È un luogo sacro per ebrei, musulmani e cristiani e ognuno ha il proprio luogo sacro. Questi luoghi sono una benedizione per i fotografi di talento che riescono a catturare la sacralità e le emozioni di Gerusalemme inoltre le strade strette di questa città sono un sogno per chi ama giocare con luce e ombra. Israele è un Paese pieno di contraddizioni, è ancora molto giovane ma con risultati sorprendenti e posti da vedere, ed è un sogno per i fotografi di strada. 

Nachalet Benjamin Street. Tel Aviv

Il caffè “SHPAGAT” (le spaccature in inglese) è un bar gay intimo e accogliente situato a Nachalat Benyamin a Tel Aviv. È un quartiere molto giovane con un’atmosfera fantastica!

Shuk Hacarmel. Tel Aviv

Lo SHUL HACARMEL (shuk sta per mercato) è estremamente vivace e uno dei miei preferiti! I suoi commercianti vendono frutta, verdura, abbigliamento, fiori, accessori… ed è anche un luogo alla moda per bar, ristoranti, caffetterie e bancarelle di cibo .

Miki Schauder

Ho 49 anni e sono cresciuto in una città chiamata Haifa. Ora vivo a Tel Aviv.

Israele è un paese piccolo, gli Israeliani lasciano il segno, nel bene e nel male, ovunque.
Vivo e lavoro a Tel Aviv ed essendo lì la maggior parte dei miei giorni, molte delle mie foto ritraggono le strade della mia città : il mercato di strada di Rothschild e la zona della stazione centrale. Ma vado anche io in giro per fare qualche scatto, a Gerusalemme nei quartieri religiosi. Tribù beduine, cattoliche credenti e luoghi santi fanno parte dei musei scatti. Sono interessato a fotografare in tutto il mondo, arrivando a conoscere diverse culture, tribù, comunità, religioni, luoghi e modi di vita.

Ho viaggiato e fotografato in tutta Europa, Cuba, Usa, Kirghizistan, Cina, Russia, Giordania, e questo è solo l’inizio. In Israele ci sono molti luoghi santi dedicati a diverse religioni quindi ci sono spesso riti interessanti ed eventi accattivanti che si svolgono per le strade. Israele è vissuta da persone provenienti da tutto il mondo, è caratterizzata da diverse culture, colori, volti. è un paese dove c’è il mare, il deserto, la città vecchia e quella nuova e questo fa si che ci siano costantemente spunti interessanti da catturare.

Tel Aviv Pride

Il Tel Aviv Pride (in ebraico: מצעד הגאווה בתל אביב, in arabo: فخر تل أبيب) è una serie di eventi della durata di una settimana a Tel Aviv che si svolge la seconda settimana di giugno, come parte dell’osservanza internazionale del mese del Gay Pride. L’evento chiave, che si svolge il venerdì, è la stessa Pride Parade che attira oltre 250.000 partecipanti.

Il codice legale in Israele che un tempo vietava l’omosessualità è stato modificato il 22 marzo 1988, depenalizzando di fatto l’essere gay.
Il primo evento che molti considerano il primo evento “Pride” che si è svolto in Israele è stata una protesta nel 1979 in piazza Rabin. La prima volta che il Tel Aviv Pride Parade ha avuto luogo è stato nel 1993.

Tel Aviv, Porto

Il porto di Tel Aviv, o Namal Tel Aviv in ebraico, è stato protagonista di una trasformazione importante fin dai tempi del suo utilizzo da parte di marinai e mercanti. Adesso è un’elegante area in continuo sviluppo, piena di ristoranti di classe, negozi, vita notturna, feste esclusive e spettacoli. Gli ex hangar del porto sono ora utilizzati come gallerie d’arte, locali notturni e sale da concerto.

Neta Dekel

Ho 59 anni, sono cresciuto ad Atarot, un piccolo villaggio vicino a Tel Aviv, dove tuttora vivo.

Le persone in Israele sono veramente creative e la fotografia qui è molto popolare. Ovviamente, le grandi città danno tantissimi input alla fotografia di strada. Gerusalemme è uno dei posti migliori per la fotografia in generale e in particolare per la street photography. I suoi luoghi speciali, l’interazione tra le religioni, la massiccia quantità di persone e turisti sono unici. Personalmente, fotografo molto a Gerusalemme e Tel Aviv, ma anche in altre città speciali, come la città vecchia di Acri.

Fotografare durante le cerimonie religiose è molto complesso. Ci sono molte persone in posti piccoli o stretti. La densità è estrema. Inoltre, la sicurezza è molto importante, e spesso non ci sono molti poliziotti e altre forze di sicurezza che limitino l’accesso al centro della cerimonia. L’ultimo fattore è la luce: molte cerimonie sono di notte, o luoghi al chiuso (es. chiese). Bisogna quindi avere una buona fotocamera, con obiettivi grandangolari veloci ed essere molto abili e rapidi nello scattare. Penso che il problema più importante quando si fotografano le persone, in qualsiasi parte del mondo, sia dare rispetto. Io rispetto i miei soggetti, ottenendone il consenso (anche con un sorriso o uno sguardo, senza parole). Bisogna essere sensibili. Fotografare a Gerusalemme è delicato. 

Gerusalemme

Quando ho visitato il terzo luogo più sacro al mondo per i musulmani, la montagna del Tempio, ho incontrato 2 signore egiziane che avevano viaggiato fino a Israele per pregare per il loro amico malato a casa. Hanno scattato questa fotografia come prova dell’arrivo a destinazione e dell’adempimento del compito.

Gerusalemme

Ogni anno si svolge una magnifica cerimonia in ricordo dei funerali di Maria, Madre di Gesù. La sfilata inizia a mezzanotte dalla chiesa di Sant’Elena, vicino alla Chiesa del Santo Sepolcro e termina intorno alle 4 del mattino presso la chiesa della Tomba della Vergine, fuori le mura della vecchia Gerusalemme. I fedeli camminano per le strade di Gerusalemme con la “bara di Maria”, quadri e migliaia di candele.

Questa foto è stata scattata all’interno della chiesa di Sant’Elena. Ho visto quest’uomo, come un doppio del dipinto di Gesù sul muro dietro di lui. Era come se Gesù stesso si fosse rialzato in vita.

Ori Levi

Ho 47 anni, sono cresciuto ad Haifa e ora vivo in una piccola città chiamata Binyamina.

In Israele ci sono tantissimi gruppi etnici e questo è veramente interessante. Guidando per un’ora si possono trovare scenari del tutto diversi come la mediterranea e di mente aperta Tel Aviv e l’ortodossa Gerusalemme. Entrambe queste città sono perfette per chi fa street photography, la decisione difficile è dove dirigersi in ogni città perché entrambe sono molto grandi. A Gerusalemme è molto difficile sapere di occasioni speciali dei gruppi ortodossi più chiusi. Io scatto fotografie anche nella città di Bnei-Brak vicino a Tel Aviv. Ci sono tre religioni principali e un quarto gruppo principale – laico (non religioso) in Israele. Alcune delle cerimonie, di questi quattro gruppi, creano momenti molto interessanti che vale la pena catturare. Sono sicuro che li riconoscerete nelle mie foto.

Per me fotografare la mia terra ha grande valore, approfondire la cultura e la popolazione locale. 

Tel Aviv

La foto è stata scattata vicino al Carmel Market. Le strade intorno a questo luogo sono molto colorate e la forte luce del sole crea ombre molto profonde.

Bnei Brak

La foto è stata scattata a Bnei-Brak , una città vicino a Tel-Aviv, durante la festività del Purim.
La tradizione del Purim include indossare maschere, celebrazioni pubbliche, parate e tanto vino. Un gruppo di ragazzi ebrei celebra la festività travestiti da guerrieri dell’ISIS.

Orna Naor

Ho 61 anni sono cresciuta a Gerusalemme e attualmente vivo a Tel Aviv.

Ho iniziato a fotografare professionalmente verso la fine del 2013, e subito sono stato attratto dalla Street photography. Viaggiavo in giro per il mondo, cercando di conoscere e documentare altre culture, costumi, cerimonie e modi di vivere. Faccio lo stesso nel mio paese.

Israele è un paese composto da diverse popolazioni, un centro per le tre maggiori religioni, le sue meravigliose spiagge, e la cosa più importante è che le persone non danno peso se vengono fotografate. Se sai comportarti in maniera gentile e sai renderti invisibile, la maggior parte del tempo non si hanno problemi. La combinazione fra popolazione, luoghi e attitudine è ciò che rende Israele perfetta per la street photography.

Non si possono paragonare Gerusalemme e Tel Aviv, la prima è una città dura, divisa, religiosa, con molte cerimonie, conflitti e storia, la seconda è una città liberale, molto più aperta, con spiagge che sono piene per tutta l’estate, mercatini festival di strada e diverse attività.

Le cerimonie religiose a Gerusalemme sono affascinanti perché è una finestra per guardare le persone e le culture di solito difficilmente accessibili. 

Vedo la strada come una fonte inesauribile di storie. Sto cercando di leggere e raccontare le storie. Sto cercando di mostrare che siamo tutti umani e “riconquistare l’umanità per l’umanità”

Bnei Brak

Entrambe le mie foto in questa mostra sono state scattate nella città ultra-ortodossa di Bnei Brak ed entrambe mostrano le celebrazioni di Purim. Questa festa è un mitzvah in cui si beve finché non si è ubriachi. Questa foto del 2017, mostra giovani ragazzi ortodossi che festeggiano per le strade.

Bnei Brak

Questa foto del 2018, è una foto del Tish(un raduno di chassidim* intorno al loro Rebbe*. Consiste in discorsi su argomenti della Torah, canti di melodie, insieme a rinfreschi vari.), una lunga tavolata in una Yeshiva (un’istituzione educativa ebraica che si basa sullo studio dei testi religiosi tradizionali, principalmente quello del Talmud e della Torah), dove mangiano, bevono e festeggiano.

*Il chassidismoḥasidismo o hassidismo (in ebraico: חסידות?Ḥăsīdūt) è un movimento di massa ebraico basato sul rinnovamento spirituale dell’ebraismo ortodosso.

*Rebbe (in ebraico: רבי?) (pron. IPA:ˈrɛbə) significa maestro, insegnante, mentore ed è una parola yiddish derivata dalla corrispondente in ebraico: Rav.

Raviv Meyouhas

Ho 50 anni sono cresciuto a Holon e attualmente vivo a Nofit nel nord di Israele.

Trovo gli israeliani molto socievoli, audaci, creativi , persone a cui piace improvvisare. Queste caratteristiche sono grandi virtù per la street photography, quindi immagino che sia naturale che questo genere sia popolare in Israele. Gerusalemme e Tel Aviv sono due città molto interessanti e ricche di opportunità per scattare ottime foto. Tel Aviv è affollata, caotica, dinamica e in continuo cambiamento. Gerusalemme è la mia città preferita, una delle città più complesse del mondo. è un mix di vecchio e nuovo, ebrei e arabi, religiosi e atei. Comunità completamente diverse vivono fianco a fianco e si fondono nelle strade e nei mercati. Negli ultimi anni vado a Gerusalemme per fotografare durante le festività ebraiche. Nella comunità ortodossa mi reco con alcuni amici perché questa è una comunità chiusa e diversa. Una cultura intrigante e diversa ma allo stesso tempo così ebrea. Trovo sempre ottime opportunità per scattare foto.

Cerco luoghi autentici, per me sono più interessanti. Persone vere, luoghi reali. 

Gerusalemme

Questa foto è stata scattata a Gerusalemme durante le vacanze di Purim, dove molte persone indossano costumi. Questa ragazza sembrava persa sul treno, quasi come Biancaneve nella foresta.

Tel Aviv

Questa foto è stata scattata un venerdì d’estate a Tel Aviv. C’è sempre “azione” in alcuni posti di questa città, e questa volta una band stava suonando e le ragazze hanno iniziato spontaneamente a ballare per strada.

Shimi Cohen

Ho 48 anni sono cresciuto a Rehovot a circa 25km da tel Aviv. Ora vivo al Kibutz Givat Brener.

Lo stato di Israele, nonostante sia un piccolo paese, ha un carattere umano, diversità geografica, culturale, religiosa e politica.

Gerusalemme attrae molti fotografi principalmente a causa del mix di religioni , delle cerimonie che si svolgono e del potere della città antica. Il potere di queste cerimonie è unico. Non importa a quale religione tu appartenga. Il filo che li unisce è divino. Cerco di concentrarmi sulle storie che sono davanti al mio obiettivo cercando di non identificarmi con una religione o l’altra. 

Hebron

Bambino con i soldati.
Foto scattata durante il Purim

Gerusalemme

Espiazione.
Tutti hanno commesso qualche peccato e questo è il modo in cui nel giudaismo vengono espiati.

Vered Sadot

Ho 53 anni, sono cresciuta a Gerusalemme. Oggi vivo a Gerusalemme dopo aver vissuto per molti anni a Binyamina vicino a Haifa.

La “fotografia di strada” è uno stile e non una “attività”. Per me la fotografia di strada non si limita al grande ambiente urbano o altro, anche se è più facile produrre composizioni interessanti in città in cui gli avvenimenti sono “ingombranti”. D’altra parte, è molto più facile, in città e situazioni impegnative sfuggire alla narrazione in favore della composizione, allora la storia si fermà nella cornice solitaria ed limitato ad essa.

Nessuna fotografia è completamente oggettiva, in quanto intesa come punto di vista di un essere umano. Il mio modo di lavorare è un’espressione emotiva e intellettuale che mi richiede di prendere decisioni su cosa e come voglio fotografia. In questo modo, anche se ho visitato le stesse cerimonia più volte, sarò in grado di coprire altri angoli. Cerco di venire alla cerimonia dopo aver fatto delle ricerche. L’indagine è obbligatoria in qualsiasi materia.

Gerusalemme

Bambini ultra-ortodossi chiedono la tassa di Purim nel quartiere di Mea Shearim a Gerusalemme.

Baka-El-Jarbia

Recinzione di separazione Baka al Gharbia, il lato israeliano, l’attuale confine tra Israele e Palestina; l’immagine fa parte del progetto: “identità divisa”, di famiglie che vivono su entrambi i lati della recinzione, quella israeliana e quella palestinese.

Yael Gadot

Ho 60 anni, ho vissuto a New York per 10 anni.

Fotografia e curiosità mi spingono verso luoghi affascinanti ed esperienze varie e potenti. La vita nella società Haredi mi affascina tantissimo, mi sto ritrovando visitando spesso il quartiere ultra-ortodosso durante le vacanze, eventi speciali e giorni ordinari.

Cerco di creare fotografie che raccontino storie e mostrino emozioni e curiosità. Ho iniziato a fotografare circa 9 anni fa, principalmente persone, street photography e documentari. Ora la fotografia per me è un hobby significativo, un mezzo di espressione e uno stile di vita. 

Bnei Brak

La festività ebraica di Purim (in ebraico פורים, Sorti) cade il giorno 14 del mese ebraico di Adar.
Ricorda eventi narrati nella Meghillà di Estèr, avvenimenti che risalgono a 5 secoli prima dell’Era Volgare.
A Gerusalemme, a Susa (capitale della Persia) e nelle città cinte da mura ai tempi di Giosuè, la festa durava 2 giorni e si concludeva probabilmente al tramonto del 15 di Adar.

Il digiuno del giorno precedente ricorda quello fatto da Ester e Mardocheo per invocare aiuto divino nel far cambiare idea al Re Assuero, quando il perfido Amàn, consigliere del Re di Persia Assuero (Serse I), tramando per liberarsi degli ebrei, convinse inizialmente il Gran Re a ucciderli tutti. La moglie del Re, Ester, riuscì a ribaltare le sorti e a salvare il popolo ebraico residente nei territori della Persia. Questo digiuno viene quindi chiamato Digiuno di Ester e dura dall’alba fin dopo tramonto, a sera inoltrata.

Gerusalemme

Mea-Shearim (uno dei quartieri ebraici più antichi di Gerusalemme)

Lag Ba’omer (in ebraico: ל”ג בעומר, anche Lag B’Omer, lett. 33 nell’Omer) è una festività religiosa ebraica situata tra Pesach e Shavuot.

La festa ha origine al tempo di Rabbi Akiva. Il Talmud (Yebamoth 62:2) racconta che 24.000 allievi di Rabbi Akiva morirono per una misteriosa malattia mandata da Dio. Il Talmud in seguito giustifica l’evento perché costoro non “dimostravano rispetto l’uno per l’altro”. Lag Ba’omer celebra il giorno in cui questa malattia cessò. Altri indicano come causa della morte di così tanti studenti la rivolta di Bar Kokhba (nella quale Rabbi Akiva ebbe un ruolo di primo piano). Da questo punto di vista, assume un senso la stessa accensione dei falò, tradizionale di questa festa, in quanto i falò erano utilizzati come segnali durante le guerre.

In questo stesso giorno ricorre l’anniversario della morte del famoso Rabbino Shimon bar Yohai, il cabalista, conosciuto quale autore dello Zohar.

Yael Gadot

Ho 51 anni sono cresciuta a Riga ma al momento vivo ad Haifa.

Non posso essere obiettivo, come persona assolutamente innamorata di Gerusalemme, ma anche Tel Aviv ha la sua attività spaziale: Pride, Sfilate, Notti Bianche, festival musicali, concerti. Due diverse città, due mondi opposti. Gerusalemme è sempre molto colorata a causa delle religioni e cerimonie ecco perché è una grande sfida rendere uniche e autentiche le immagini… Preferisco concentrarmi sull’ebraismo Haredi e una delle serie in cui sono impegnato da un paio di anni “Piccole Donne” racconta la storia di ragazze Haredi. 

Old Acre

La serie Old Acre prende un posto speciale nel mio progetto “Do you see what I sea”. Questa cornice catturata ad aprile 2014 è qui per offrirti un’atmosfera spaziale di questa città, incredibile mosaico umano del mercato orientale, oltre cinquemila anni di storia estiva, mura del periodo crociato condite con il mio grande amore per questo luogo e la fotografia.

Tel Aviv

Tel Aviv è una delle mie città preferite e dei parchi giochi più affascinanti inclusi nel progetto “Do you see what I sea”. Ispirato dai lavori del mio mentore della fotografia Felix Lupa, ho lavorato lì e ho cercato di portare qualcosa di unico e autentico. Questo fotogramma catturato alla Pride Parade (giugno 2015) è qui per portarvi l’atmosfera di leggerezza giovanile, estate e libertà di Tel Aviv…sempre così sorprendente.

Zohar Ferro

Ho 46 anni sono cresciuto a Daliat El Carmel dove vivo tuttora.

Il popolo israeliano è molto creativo. La fotografia di strada richiede creatività ed espressione di sé che sono due qualità che caratterizzano il popolo israeliano. Inoltre, grazie alla presenza di diverse culture ci sono molti personaggi interessanti per le strade, una grande opportunità di ripresa.

Tel Aviv e Gerusalemme sono città piene di spunti dipende cosa si sta cercando.
Sono interessato a una varietà di personaggi, religioni, culture, Gerusalemme è il posto giusto per questo. Nel caso volessi una natura più giovane, più attiva, scatti in spiaggia, vita notturna ovviamente sarebbe Tel Aviv il luogo più adatto. Grazie alla fotografia ho imparato molto riguardo le tre grandi religioni. Se ci sarà l’occasione sono ovviamente interessato a partecipare alle cerimonie religiose, nell’esprimere la loro unicità nelle mie foto, mostrare i vestiti particolari e le situazioni più interessanti.

Tel Aviv

Non ci sono altre città come Tel Aviv! Tel Aviv è una città speciale, la città più libera di Israele! L’unico posto in Israele dove puoi incontrare un contrasto incredibile. Fra questioni legate alla religione e al credo, libertà di culto, ateismo, c’è proprio di tutto.

Questa foto è stata scattata al mercatino delle pulci di Tel Aviv, Yafo, e non c’è immagine che possa mostrarci in maniera migliore i contrasti che esistono in questa città. La foto di un uomo religioso seduto nel suo negozio accanto a una bambola con bikini. Per me da un lato è stato molto divertente, dall’altro ho apprezzato molto il suo coraggio.

Gerusalemme

Durante un progetto di street photography a Gerusalemme, mi sono addentrato nei vicoli della Città Vecchia. Ci sono edifici antichi per vecchi professionisti che non si vedono quasi più. In uno di questi edifici, un anziano è in piedi, molto vecchio, credo sui 90 anni, lavora ancora nella sua bottega, con la sua piccola luce, e i vecchi quadri appesi al vecchio muro,
Questo è stato un momento molto emozionante per me, vedere il potere che mi trasmette questo uomo, nonostante la sua età avanzata, si alza la mattina e fa quello che ama. A me ha dato molta forza per andare avanti, è un importante lezione su quanto sia importante fare ciò che ami, probabilmente allunga la vita.