Lo Statuto della Reggenza italiana del Carnaro (1920), redatta da Alceste De Ambris e da Gabriele d’Annunzio, costituisce un peculiare documento giuridico che, durante la sua breve vita, ha svolto le funzioni di Costituzione della Fiume dannunziana. Fiume, in quel periodo, avrebbe dovuto essere trasformata, nelle logiche dei suoi occupanti, nella “città di vita”, una città ideale in cui le stesse basi delle istituzioni e del diritto avrebbero dovuto essere ripensate. Il testo ha esercitato una profonda, anche se spesso taciuta, influenza su variegate esperienze giuridiche posteriori. Questo testo vuole proporne una rilettura, per analizzarne le origini, l’influenza successiva, ma anche per tracciarne un bilancio a quasi cento anni dalla sua redazione.
FEDERICO RAMAIOLI: È un diplomatico e avvocato italiano, attualmente Console d’Italia a Friburgo in Brisgovia, Germania. Nasce a Milano il 16 luglio 1989 e si laurea all’Università Cattolica del Sacro Cuore nella Facoltà di Giurisprudenza, dove ha collaborato con le cattedre di Filosofia del diritto e Metodologia giuridica. I suoi ambiti di ricerca sono il Diritto comparato e la Filosofia del diritto, con particolare riferimento all’analisi di determinate posizioni filosofiche nell’ambito del dibattito giuridico attuale.