Il “Museo di Storia Innaturale”, mostra a cura del critico d’arte contemporanea e giornalista Matteo Bergamini, presenta una sezione del mastodontico progetto che l’artista Dario Ghibaudo porta avanti dal 1990. Palazzo Tagliaferro ospita per l’occasione una vera e propria “Camera delle Meraviglie” che trasporterà i visitatori in un universo abitato da animali ibridi che si materializzano attraverso sculture in bronzo e in ceramica, ritratti in inchiostro su carta e installazioni.
Il Museo di Storia Innaturale strutturato come un museo di stampo settecentesco, è idealmente ripartito per argomenti di indagine “scientifica”: antropologia, entomologia, esemplari rari, botanica, etnologia, etnografia e cresce parallelamente all’espandersi stesso del lavoro. “Un progetto enorme, ambizioso”, l’ha definito Gianluca Marziani, “integrato alla qualità coerente di un artista davvero unico. Dario Ghibaudo, anno dopo anno, sta sviluppando le sale che comporranno il suo futuro museo: una gigantesca scultura abitabile tra realtà, eccesso e predizione. Ogni ciclo finora prodotto delinea la ricerca plastica sulla sua visione contaminata del futuro possibile”.
In un mondo in cui ciò che appartiene alla natura e ciò che è costruito dall’uomo tendono fatalmente a mischiarsi, a contaminarsi, a mimetizzarsi in un gioco di specchi e di reciproche e continue imitazioni e ibridazioni incrociate, il Museo creato da Ghibaudo assume l’aspetto di una provocazione intelligente e ironica in grado di ipotizzare un altro possibile.
Nelle Sale di Palazzo Tagliaferro, Ghibaudo ci propone il Piscis Elephas Perlucidus, o il Tapirus Pugnantes cum Rostro o l’Installazione “Cinquecentocinquanta Pesci Fuor D’acqua” esposta durante la 54° biennale di Venezia nella prestigiosa Cà d’Oro.
Un carattere ironico, certo, ma anche di denuncia oltre che di fascinazione per le combinazioni della natura, che muove la propria poetica anche dall’universo letterario, come nel caso del Cervo di San Giuliano. Ispirato alla novella di Gustave Flaubert.
E poi ancora, le materializzazioni di complessi ibridi animali in ceramica e porcellana, trasportabili in ironiche teche da viaggio. Un cervo alato, ma stavolta in bronzo; dai richiami mitologici scatenerà la fantasia del pubblico.