20 AGOSTO | PIER FRANCO QUAGLIENI A SGUARDI LATERALI

Rassegna "Sguardi Laterali - Incontri con gli autori su temi inconsueti"

Martedì 20 agosto 2024 ore 21.30

PIER FRANCO QUAGLIENI

Matteotti (ed. Pedrini)

in conversazione con Christine Enrile

“Matteotti tra contemporaneità e storia” è il saggio di Pier Franco Quaglieni, storico e direttore del Centro “Pannunzio” di Torino, che esamina il periodo legato al delitto Matteotti e ne sottolinea con una lettura precisa, storicamente distaccata, l’intera vicenda. Nel libro è pubblicata in forma integrale la denuncia di brogli elettorali alla Camera dei Deputati, fatta da Matteotti, che ne provocò l’omicidio; e la ripubblicazione integrale del libro “Matteotti” scritto ed edito nel 1924, dal torinese Piero Gobetti. E` inoltre pubblicata una testimonianza inedita di Mario Soldati. Numerose le immagini a corredo del saggio, concesse dall’archivio della Casa Museo G. Matteotti, monumento nazionale, di Fratta Polesine. Il libro esce nel Centenario del delitto Matteotti 1924-2024.

Pier Franco Quaglieni, docente e saggista di storia risorgimentale e contemporanea, è pubblicista dal 1968. È vice presidente del Centro Pannunzio, che ha contribuito a far crescere a fianco di Arrigo e Camillo Olivetti, Mario Soldati, Alan Friedman. Ha incontrato e conosciuto da vicino molte personalità di cui ha scritto in questo libro. È conferenziere invitato in tutta Italia e all’estero. All’età di 47 anni è stato insignito dal Presidente della Repubblica Scalfaro della Medaglia d’oro di I classe di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte. Ha vinto, tra gli altri, i premi “Voltaire”, “Tocqueville”, “Popper” e “Venezia”. Ha scritto di lui Aldo Cazzullo: “È un cavaliere solitario che da decenni tiene viva la memoria di una grande tradizione culturale spesso misconosciuta”. Massimo Gramellini ha, a sua volta, affermato: “È un liberale del Risorgimento nato nel secolo sbagliato. Per nostra fortuna”. Alessandro Passerin d’Entrèves scrisse nel 1984: “Nella mia giovinezza conobbi, simile a lui, Piero Gobetti, anche lui artefice di vita morale e culturale come oggi è Quaglieni”.